Magnetoterapia

Radiazioni magnetiche (da 1 a 100 Hz) che attraversano i tessuti generando calore con effetti antidolorifici e antinfiammatori. Può essere applicata in due modalità:

  1. A bassa frequenza: per la terapia di patologie muscolari e delle ossa, in particolare nel caso di fratture o di osteoporosi per la proprietà delle onde magnetiche a bassa frequenza di favorire la rigenerazione degli osteociti.
  2. Ad alta frequenza: per applicazioni antidolorifiche in diverse patologie, tra cui l’artrosi (degenerazione delle cartilagini articolari).

Le modificazioni biologiche indotte dai campi magnetici sulle membrane biologiche, sulle cellule e sui vasi determinano i seguenti effetti terapeutici: 1) effetto antiflogistico e antiedemigeno. L’effetto antiflogistico è provocato da campi magnetici con intensità superiori a 50 Gauss. 2) effetto stimolante la riparazione tessutale. Accelera i processi di consolidazione delle fratture e di riparazione dei tessuti. L’effetto biostimolante della magneto è secondario all’aumentata attività metabolica cellulare ed all’intensa neoformazione vascolare, che favorisce un maggiore apporto di sostanze nutritive. L’effetto biostimolante è influenzato dalla frequenza e dalla intensità del campo magnetico in particolare è accelerata dai campi magnetici con frequenza di 50 Hz e con intensità superiore ai 50 Gauss.

La durata della seduta è di 30 minuti per le patologie artro-reumatiche e di qualche ora per i ritardi di consolidazione delle fratture.

Vanno utilizzate intensità comprese tra 1 e 100 Gauss. Le intensità inferiori ai 10 Gauss hanno effetto sedativo e vengono utilizzate per il trattamento di malattie con notevole componente psicosomatica. Le intensità comprese tra 10 e 40 Gauss hanno azione vascolare e provocano rilassamento muscolare. Le intensità superiori a 50 Gauss hanno effetto antiflogistico, antiedemigeno e biostimolante.

Indicazioni:

  1. fratture recenti e ritardi di consolidazione.
  2. pseudoartrosi
  3. osteoporosi
  4. artropatie di natura infiammatoria e degenerativa cioè artriti ed artrosi
  5. artropatie obliteranti (grazie all’influenza sul flusso ematico e sul microcircolo)
  6. piaghe da decubito sfruttando l’effetto biostimolante